Acqua Virgo: l’acqua eterna di Roma

Acqua Virgo: l'acqua eterna di Roma

L’Acquedotto Vergine. A Marco Agrippa il cui nome campeggia sull’architrave del Pantheon e la cui fortuna politica è legata alle fortune di Ottaviano Augusto, è assegnata la realizzazione di questo acquedotto in forza dell’incarico dell’approvvigionamento idrico della “assetata città Roma”. Lo inaugurò nel 19 a.C per dotare di acqua le sue terme, le più antiche terme pubbliche di Roma, costruite a poca distanza dal Pantheon nel Campo Marzio. Accanto ad esse, un complesso circondato da giardini e impianti sportivi, un laghetto artificiale Stagnum e la villa di Agrippa, fu alimentato dal nostro acquedotto. L’acquedotto è l’unico condotto che dopo ventuno secoli è ancora in funzione. Lungo circa 20 chilometri è quasi tutto sotterraneo e tutt’ora accessibile per le ispezioni. L’acqua captata da sorgenti presso l’Aniene nell’Agro Lucullano ( VIII miglio della via Collatina), si guadagnò una certa fama per le sue qualità di acqua leggera e pura e da queste qualità pare che il suo nome ebbe origine anche se Frontino lo volle collegare ad una leggenda secondo la quale fu una Ninfa ad indicare le sorgenti ai soldati di Agrippa. Il suo percorso, che giungeva da Est, entrava in città da Nord dopo aver compiuto una arco piuttosto ampio, che sembra potersi collegare alla necessità di servire il quadrante suburbano settentrionale rimasto fino ad allora privo di approvvigionamento idrico e di arrivare in Campo Marzio evitando zone della città intensamente urbanizzate. Supera la Collatina fino alla Tiburtina e poi si estende lungo le dorsali corrispondenti alla Nomentana e alla Salaria per entrare in città dalle parti del Muro Torto. Da qui raggiungeva la piscina limaria (vicolo del Bottino) e raggiungeva la zona della Fontana di Trevi. La fontana è una delle mostre più famose e celebrate. L’acqua ha ormai perso le sue proprietà a causa della progressiva “intubazione” e relativo inquinamento ed è ora utilizzata per l’irrigazione e l’alimentazione di alcune delle più belle fontane di Roma oltre alla citata Fontana di Trevi, la Barcaccia di Piazza di Spagna e la Fontana dei Fiumi a Piazza Navona.

DOMENICA 1 APRILE
VISITA GUIDATA GEA: appuntamento ore 10.15, Viale Trinità dei Monti 1, davanti Villa Medici.
COSTO VISITA: € 10.


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1 Giugno 2019: la GEA compie 30 anni di attività!

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Ai “migliori anni della nostra Gea”

Signore e Signori son qui per parlare
ma di certo il poeta non so proprio fare.
Perdonate dunque la mia esitazione,
cercherò di sopravvivere a questa emozione.
Poche parole dovrete ascoltare
da chi, come me, non sa presentare
ma vuole soltanto, per un solo momento,
dirvi due cose su un bell’argomento.
Siam qui riuniti per festeggiare
"trent’anni" di vita nel ricercare
quel che a coloro che ci han preceduto
è per fortuna sopravvissuto,
giungendo spesso, così imponente,
da far tremar tutta la gente,
che spesso ignara, oppur cosciente,
scavava tutto cercando il niente.
Ma un muro antico a volte intatto,
ti può portar pure allo sfratto!
Case, villini, proprietari e inquilini,
nessun privilegio, nessuna amnistia,
quei “quattro sassi” tutto spazzan via!
Luce, telefono, acqua e metano,
dottore, la prego, ci dia una mano!
Architetto, geometra, bella signora,
non vogliamo aspettare neanche più un’ora.
Di qui non si passa, il traffico intralcia,
si sbrighi, che fa, si gratta la pancia?
Non vede che ho fretta, non riesco a passare,
son solo “due cocci” ma che ci vuoi fare!
“A Roma ndo’ scavi trovi sempre quarcosa,
ma che n’ch’o sai, è ‘na vecchia storia!
Mi’ nonno abitava proprio qui dietro,
ha visto la guera e conosciuto San Pietro!
Mi’ zio c’è cresciuto e spesso diceva
che quarcuno ce stava ma che ‘sto morto nun c’era.”
“Che bel lavoro, ci vuole passione,
è il mio sogno e la mia aspirazione,
anche se poi diciamola tutta:
‘sta bella roba, un mio amico, la tiene in soffitta!
Ma è sempre meglio che vedé ‘sti pezzettini
ammucchiati e ammuffiti nei magazzini.
A casa c’ho un vasetto, un bell’oggetto,
se glielo porto mi ci trova un difetto?
Quanto può valé ‘sta strana moneta
che mi’ cugino ha trovato ‘n pineta?
Se esce un tesoro, facciamo così:
un pò me lo prendo e un pò resta qui!
Vuoi dire che a casa non c’hai proprio niente:
un vaso, una statua, un prezioso pendente?
Quel tale a Cerveteri tanti anni fa
ha trovato una tomba...che qualità!”
La gente ci parla, racconta e non sa
che con le “Belle Arti”...non ci abbiamo a che fa’!
Ma oggi siam qui e vogliam celebrare
il passato, il presente e poter raccontare
di una società che ha per nome la “terra”
e che i nostri sorrisi da sempre risveglia.
Quante cose successe in questi trent’anni che a raccontarlo son gioie ed affanni.
Qualcuno non c’era tanti anni fa,
qualcuno da allora è arrivato fin qua,
poteva sembrare una dura missione
ma il tempo paziente gli ha dato ragione.

Ed eccoci ora qui a ringraziare
tutti coloro che han saputo creare
con i sacrifici e le grandi rinunce
la GEA S.C.ar.l., non una qualunque.
A tutti è rivolto questo messaggio
a chi ha avuto torto e a chi è stato saggio.
A chi poi è rimasto onesto e coerente
e a chi si è spostato in un’altra corrente.
A chi ha creduto di potercela fare
ma anche a chi ha scelto una vita normale.
A tutti i colleghi, vicini e lontani,
che sempre ci han teso le loro mani.
A tutti quei soci di un tempo e di adesso,
a chi è rimasto, comunque e lo stesso.
(Claudia Corsello)

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La GEA si avvale della collaborazione di Contesti, l'associazione fondata allo scopo di organizzare e gestire nel modo migliore le attività didattiche e culturali. Attualmente Contesti si occupa in esclusiva delle visite guidate presso l'Aula Gotica dei SS. Quattro Coronati.

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